Partita iva agevolata

Partita IVA Agevolata: come è nata

Dal 2019 e negli ultimi anni sono arrivate tante novità soprattutto riguardo il mondo delle tasse. Una delle cose più apprezzate è stata la partita IVA agevolata. Si tratta di un agevolazione a coloro che vogliono aprire in proprio un’attività imprenditoriale, il tutto seguendo delle rigide regole. La partita IVA agevolata solitamente viene rilasciata ai giovani che hanno intenzione di aprire una propria attività, per questo lo Stato cerca di aiutarli e finanzia l’attività per diversi anni senza fargli pagare l’IVA e altre tasse.

Con la legge di bilancio del 2019 sono state avviate diverse novità per quanto riguarda la partita IVA agevolata. Alcune delle più importanti sono le seguenti:

– introduzione della flat tax partite IVA 2019
– inizio della flat tax start-up con 5 % per 5 anni
– flat tax al 20 % dal 2020 per le partite IVA riguardante la parte eccedente dei ricavi da 65.000 euro fino ai 100.000 euro
– flat tax famiglie e dipendenti al 15 % dal 2020 per redditi fino a 50.000 euro
– flat tax famiglie e imprese inizierà invece nel 2021
– fatturazione elettronica obbligatoria
– abolizione dell’IRI, imposta sul reddito imprenditoriale.

Oltre tutti questi cambiamenti sopra elencati, un’altra novità ha riguardato alcuni aumenti di diversi limiti, come i compensi da lavoro accessorio e per diversi progetti, passano dai 5.000 euro della vecchia legge, ai 15.000 euro del 2019, sino ai 60.000 per i professionisti non commercianti. Anche il costo totale dei beni strumentali acquistabili aumenta.

Flat tax partite IVA 2019

Si tratta di una tassa del 15 % da applicare ai ricavi fino ai 65.000 euro. Questo regime forfettario, chiamato anche cosi, viene applicato ai commercianti, imprenditori e professionisti. Per l’anno 2020 invece la flat tax sarebbe salita al 20 % inerente i detentori di piccole partite IVA con guadagni tra i 65.000 euro e i 100.000 euro.
Per chi invece avrebbe voluto fare il furbetto è stata prevista nel 2019 una norma che vieta di adottare questa nuova tassa a coloro che nei due anni precedenti, ha lavorato o lavora ancora con lo stesso datore di lavoro. In questa flat tax veniva prevista anche un’aliquota del 5 % per le start-up rivolte soprattutto alle persone over 35 e gli over 55.
I cambiamenti che si sono avuti nel 2019 riguarderanno soprattutto, non solo la percentuale dell’aliquota, ma l’aumento del limite di reddito da rispettare; infatti negli anni precedenti la soglia minima era di 30.000 euro mentre con la nuova legge di bilancio si è passati agli attuali 65.000 euro.

Fatturazione elettronica

Sempre con la legge di bilancio del 2019 entra in vigore anche la fatturazione elettronica obbligatoria per i titolari di partita IVA. La fatturazione elettronica avviene tramite il Sid (sistema di interscambio) dell’Agenzia delle Entrate. Viene emessa per cessioni di beni oppure per prestazioni di servizi tra soggetti privati che risiedono o che sono stabiliti in Italia. Sono esclusi invece dall’obbligo della fatturazione elettronica i piccoli produttori agricoli e coloro che hanno un regime forfettario o un regime fiscale di vantaggio.

Per coloro che non emettono la fatturazione elettronica è prevista una sanzione molto elevata. Per i primi 6 mesi dell’entrata in vigore della fatturazione elettronica non ci saranno sanzioni economiche. La multa in caso di omissione potrà essere del 90 % fino ad un massimo di 180 % sull’imposta, con un minimo di 500 euro da pagare; oppure se l’infrazione non ha gravato molto sull’IVA può variare dai 250 euro fino ai 2.000 euro fissi.

Abolizione dell’IRI

L’imposta sul reddito dell’imprenditore introdotta precedentemente, è stata definitivamente eliminata con la legge di bilancio del 2019. In precedenza l’aliquota IRI da pagare era del 24 % applicata sugli utili reinvestiti in azienda, ma con la nuova legge tutto questo è stato cancellato.

Abolizione scheda carburante

Anche la scheda carburante dal 1 gennaio 2019, con l’introduzione della legge di stabilità è stata eliminata. Al posto della scheda la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei dati riferiti alle cessioni di benzina o gasolio indirizzati all’uso come benzina per motori.
Per chi è possessore di una pompa di benzina gli spetta da pagare un credito d’imposta del 50 % per le commissioni sui pagamenti elettronici.